Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18593 del 5 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18593PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla valutazione complessiva della personalità dell'indagato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, senza che il giudice sia tenuto a motivare singolarmente sulla ricorrenza di tutti gli elementi valutativi previsti dall'art. 133 c.p. Tuttavia, la distanza temporale tra i fatti e il momento della decisione cautelare comporta un rigoroso obbligo di motivazione, sia in relazione al requisito dell'attualità del pericolo, sia in relazione alla scelta della misura, in quanto la pregnanza del periculum di volta in volta preso in considerazione deve necessariamente "attualizzarsi" in proporzione diretta con il tempus commissi delicti, sull'ovvio presupposto che, alla maggior distanza temporale dei fatti, ineluttabilmente finisca di regola per corrispondere un proporzionale affievolimento delle esigenze di cautela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. CIAMPI Francesco Mari - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1949/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 21/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERRAO EUGENIA;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 21/01/2014 il Tribunale di Palermo, pronunciando sull'appello proposto dalla Procura della Repubblica avverso l'ordinanza del 13/12/2013, con la quale il…

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