Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12330 del 15 marzo 2004

ECLI:IT:CASS:2004:12330PEN

Massima

Massima ufficiale
Non è ipotizzabile la ricusazione del giudice dell'esecuzione, posto che la competenza di quest'ultimo deriva inderogabilmente dalla sua identificazione con il giudice della fase cognitiva e che, nell'ambito di detta competenza, non può configurarsi alcuna divaricazione fra l'intervenuto giudicato e l'oggetto della deliberazione da adottarsi "in executivis" (In applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto non sussistere l'incompatibilità del giudice che ha pronunciato la sentenza divenuta esecutiva a fungere da giudice dell'esecuzione della medesima ai fini della applicazione della continuazione ai sensi dell'art. 671 cod. proc. pen).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
PRIMA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.
GEMELLI TORQUATO - PRESIDENTE
SANTACROCE GIORGIO - CONSIGLIERE
SILVESTRI GIOVANNI - CONSIGLIERE
GIORDANO UMBERTO - CONSIGLIERE
GRANERO FRANCANTONIO - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA/ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1) Ha. Ra. n. il (...)
avverso ORDINANZA del 22/07/2002
TRIB. SEZ. DIST. di VENTIMIGLIA
sentita la relazione fatta dal Consigliere GRANERO FRANCANTONIO
Lette le conclusioni del procuratore generale, che ha chiesto il rigetto del ricorso
OSSERVA
Ha. Ra. ricorre contro l'ordinanza in data 22 luglio 2002 del tribunale di Sanremo in composizione monocratica, sezione distaccata di Ventimiglia in veste di giudice dell'esecuzione, che ha rigettato la sua richiesta di applicazione della continuazione a vari reati per i quali egli è stato condannato come da sentenze indi…

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