Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25233 del 26 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:25233PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente, con atti idonei e non equivoci, pone in essere una condotta diretta in modo univoco a cagionare la morte della vittima, anche se l'evento letale non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. La valutazione della sussistenza del dolo omicidiario deve essere effettuata sulla base di una complessiva valutazione degli elementi fattuali, quali la natura e le caratteristiche dell'arma utilizzata, la zona corporea colpita, la forza e la violenza impiegate, nonché il comportamento immediatamente successivo dell'agente, senza che sia necessaria una specifica consulenza tecnica medico-legale. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è legittimo quando la gravità del fatto e l'indole violenta dell'imputato non consentono di apprezzare positivamente elementi favorevoli, purché la motivazione sia esente da manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Relatore

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
On.Je. (CUI (Omissis)) nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 06/07/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SIMONE PERELLI
che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso
udito il difensore Trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1. On.Je. ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Roma del 6 luglio 2023, che ha confermato la sentenza resa dal G.i.p. del…

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