Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26765 del 28 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26765PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che si appropria di denaro pubblico o di cui ha la disponibilità per ragioni del suo ufficio, realizza il reato di peculato, a prescindere dalla natura privatistica o pubblicistica dell'attività da cui il denaro proviene, essendo sufficiente che esso sia stato acquisito nell'esercizio delle funzioni pubbliche. Il peculato, infatti, si configura ogni qualvolta il soggetto agente abusi della sua posizione di affidatario di denaro pubblico, appropriandosene indebitamente, a prescindere dalla specifica destinazione o provenienza di tale denaro. Ciò in quanto il bene giuridico tutelato dalla fattispecie di peculato è l'imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, che vengono lesi dall'indebita appropriazione di risorse pubbliche da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, a prescindere dalla natura delle attività svolte e dalla provenienza del denaro. Pertanto, il reato di peculato sussiste anche quando il denaro appropriato dal pubblico agente provenga da attività privatistiche svolte nell'ambito delle sue funzioni pubbliche, purché egli abbia la disponibilità di tale denaro per ragioni del suo ufficio. In tali casi, infatti, il pubblico agente ha l'obbligo di rendicontare e versare tali somme all'amministrazione di appartenenza, essendo il peculato volto a tutelare l'integrità del patrimonio pubblico nella sua accezione più ampia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/10/2015 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO OSCAR, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Udito l'avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) per la part…

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