Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36271 del 18 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36271PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato sussiste quando il soggetto, pur non partecipando materialmente all'esecuzione del fatto, rafforza consapevolmente la volontà criminosa dell'autore principale, agevolandone l'azione con consigli o indicazioni idonee a rendere più difficoltoso il collegamento tra il reato e gli agenti. Ai fini della configurabilità del concorso morale, non è necessario che il consiglio o l'indicazione forniti siano seguiti dall'autore principale, essendo sufficiente che il partecipe abbia consapevolmente contribuito a rafforzare la determinazione criminosa di quest'ultimo. La responsabilità concorsuale può quindi sussistere anche quando il soggetto non abbia preso parte materiale all'esecuzione del reato, purché la sua condotta abbia comunque agevolato in modo consapevole l'azione dell'autore principale. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso morale, può fondare il proprio convincimento su elementi indiziari, come le risultanze delle intercettazioni ambientali, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità, ove la stessa risulti logica e coerente. La regola di giudizio dell'"al di là di ogni ragionevole dubbio", introdotta dalla riforma del 2006, non ha comportato l'adozione di un criterio di valutazione della prova più restrittivo rispetto al passato, ma ha semplicemente codificato il principio giurisprudenziale secondo cui la pronuncia di condanna deve fondarsi sulla certezza processuale della responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franc - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. BL. FE. , n. ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello dell'Aquila, in data 10 novembre 2006, di conferma della sentenza del Tribunale di Avezzano, in data 5 febbraio 2004;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. Franco Fiandanese;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Gene…

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