Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26058 del 8 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26058PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. prevede una pena pecuniaria della multa elevata dal D.Lgs. 274/2000 da euro 258,00 a euro 2.582,00, pertanto il giudice può legittimamente irrogare una pena base superiore ai 309,00 euro, purché nel rispetto dei criteri di commisurazione della pena, senza che ciò integri un'erronea applicazione della norma penale. La condanna al risarcimento del danno e alle spese processuali può essere pronunciata in solido nei confronti di più imputati solo quando essi siano concorrenti nel medesimo reato, non essendo sufficiente la mera connessione oggettiva tra i fatti loro ascritti; inoltre, la motivazione sulla quantificazione del danno risarcibile deve essere adeguatamente esplicitata. L'avviso di conclusione delle indagini preliminari, regolarmente notificato all'imputato, non determina alcuna nullità del procedimento, anche qualora esso contenga l'indicazione di un reato diverso da quello per cui si procede. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in presenza di profili di colpa, anche al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Di. Be. Nu. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza del 23.02.2009 della Corte d'Appello di Catania;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. Margherita Bianca Taddei;

udito il Procuratore Generale in persona di Dr. Vito Monetti che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza per prescrizione del reato.

OSSERVA IN FATTO

1. Con sentenza in data 23.02.2009, la Co…

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