Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30473 del 26 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30473PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità di una chiamata in correità, deve attenersi ai consolidati principi giurisprudenziali, verificando innanzitutto l'attendibilità intrinseca del dichiarante in relazione alla sua personalità, condizioni socio-economiche e familiari, passato, rapporti con i chiamati in correità e genesi della confessione e accusa; in secondo luogo, deve esaminare la consistenza e le caratteristiche delle dichiarazioni del chiamante, alla luce di criteri quali precisione, coerenza, costanza e spontaneità; infine, deve riscontrare tali dichiarazioni con elementi di prova esterni, di natura individualizzante, riguardanti non solo il fatto ma anche la persona del chiamato. Tali riscontri esterni possono essere di qualsiasi tipo e natura, purché idonei a confermare l'attendibilità della chiamata in correità. Nell'ipotesi in cui il giudice di merito abbia correttamente applicato tali principi, motivando in modo congruo e logico la propria valutazione, il relativo accertamento è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o contraddittorietà manifeste. Inoltre, ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a una analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che indichi gli elementi ritenuti decisivi e rilevanti, implicando tale indicazione il superamento di tutti gli altri elementi, suscettibili di opposta e diversa significazione. Pertanto, la motivazione, fondata sulle sole ragioni preponderanti della decisione, non può essere sindacata in cassazione per il solo fatto di non aver dato specifico rilievo a tutte le prospettazioni difensive, a condizione che sia congrua e non contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15.4.2011 della Corte di Appello di Bologna;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., Dr. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto accogliersi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 15.4.2011 la Corte di Ap…

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