Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di un manufatto abusivo, afferma il principio secondo cui: L'amministrazione comunale, prima di emettere un provvedimento sanzionatorio di demolizione, è tenuta a valutare l'ammissibilità di una eventuale richiesta di sanatoria presentata dal privato, trattandosi di un presupposto logico-giuridico necessario per l'adozione del provvedimento demolitorio. Tuttavia, qualora l'istanza di sanatoria sia stata già definita con provvedimento di rigetto, non impugnato, tale valutazione preventiva non è più necessaria, essendo ormai consolidati gli effetti del diniego. Inoltre, anche in assenza di una specifica impugnazione del diniego di sanatoria, qualora l'intervento edilizio abusivo presenti caratteristiche tali da escluderne la sanabilità, come nel caso di un manufatto di dimensioni non trascurabili e in contrasto con la normativa urbanistica, l'amministrazione è legittimata a ordinarne la demolizione, non sussistendo i presupposti per la sua regolarizzazione ai sensi dell'art. 37 del D.P.R. 380/2001.