Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44907 del 3 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:44907PEN

Massima

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Il reato di minacce e ingiurie può essere integrato anche da espressioni che, pur non avendo una potenzialità intimidatrice diretta, risultino idonee a ingenerare nella persona offesa un ragionevole timore per la propria incolumità, in considerazione del contesto in cui sono pronunciate e dei rapporti intercorrenti tra l'autore e la vittima. La valutazione della sussistenza del reato non può prescindere dall'apprezzamento complessivo delle circostanze del caso concreto, tenendo conto anche delle dichiarazioni testimoniali della persona offesa e di altri soggetti informati sui fatti, purché sorrette da adeguata motivazione. La mancata concessione delle attenuanti generiche, pur in presenza di astratti presupposti, è legittima ove il giudice dia conto in modo logico e congruo degli elementi di fatto e di diritto che lo hanno condotto a tale determinazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. FI. , N. IL (OMESSO);

avverso sentenza del 24/11/2006 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIV…

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