Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 22723 del 28 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22723PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso una sentenza emessa a seguito di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento") è ammissibile soltanto per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Il ricorrente deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono il petitum, non essendo sufficiente una generica lamentela sulla mancanza di una valida motivazione. In caso di mancato rispetto di tali requisiti, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, determinata secondo equità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2019 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di FROSINONE;
udita la relazione svolta dal Consigliere EMANUELE DI SALVO;
lette/sentite le conclusioni del PG KATE TASSONE.
OSSERVA
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza in epigrafe indicata, emessa, nei suoi confronti, ex articolo 444 c.p.p., in ordine al reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, articolo 73 lamentando violazione d…

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