Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16752 del 22 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16752PEN

Massima

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Il dolo diretto (o eventuale) è sufficiente per integrare l'elemento psicologico del reato di tentato omicidio, senza che sia necessario accertare l'effettiva intenzione di uccidere. Infatti, la sussistenza del dolo può desumersi dalle modalità concrete dell'azione, come l'utilizzo di un'arma micidiale, la breve distanza tra l'agente e la vittima e il fatto che la zona colpita sia notoriamente vitale. Inoltre, la normale imputabilità si presume fino a prova contraria, sicché il semplice sospetto di infermità mentale non esclude l'applicazione di una misura cautelare, ma può al più giustificare l'adozione di una misura di sicurezza provvisoria, in attesa dell'accertamento definitivo dello stato di mente. In tal caso, la misura custodiale non può essere esclusa sulla base di un mero dubbio circa l'imputabilità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. GIRONI Emilio Giovann - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. FE. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/08/2007 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza 09.08.2007 il Tribunale di Venezia, costituito ex articolo 309 c.p.p., rigettava la richiesta di riesame proposta da Pi. Fe. avver…

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