Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2243 del 20 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2243PEN

Massima

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Il reato di trattamento illecito di dati personali di cui all'art. 167 del D.Lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) è configurabile solo quando la condotta di violazione delle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali sia posta in essere con il dolo specifico di trarre profitto per sé o per altri ovvero di arrecare danno all'interessato e abbia cagionato un effettivo nocumento all'interessato stesso. La mera violazione delle regole di condotta in materia di trattamento dei dati personali, in assenza di tali ulteriori elementi, integra solo un illecito amministrativo ai sensi dell'art. 166 del medesimo Codice. In particolare, la violazione dei limiti del consenso o dell'autorizzazione al trattamento dei dati personali, se posta in essere nell'ambito dello svolgimento di investigazioni difensive o per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, non integra il reato di cui all'art. 167 del D.Lgs. n. 196/2003, in quanto tale attività è espressamente esclusa dalla necessità del consenso dell'interessato ai sensi della normativa previgente (art. 24, lett. f, D.Lgs. n. 196/2003) e non rientra più tra le modalità esecutive tipiche della fattispecie delittuosa a seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 101/2018. Pertanto, in assenza di un effettivo nocumento all'interessato e del dolo specifico richiesto dalla norma, la condotta non integra il reato di trattamento illecito di dati personali, ma al più un illecito amministrativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/01/2012 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Aldo ACETO;
lette le richieste scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Il sig. (OMISSIS) ricorre per l'annullamento della sentenza d…

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