Il reato di cui all'articolo 486 del codice penale, oggetto del procedimento penale di cui è stata disposta l'archiviazione, è stato successivamente depenalizzato per effetto del Decreto Legislativo n. 7 del 2016. Tale sopravvenuta depenalizzazione determina la caducazione dell'interesse a proporre il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione, in quanto incidente su una delle condizioni per la proposizione stessa dell'impugnazione. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il reato oggetto del procedimento non è più punibile penalmente. La Corte di Cassazione, nel valutare l'ammissibilità del ricorso, ha affermato che l'interesse ad impugnare non può risolversi in una mera pretesa teorica e formale all'esattezza giuridica della decisione, ma deve essere diretto al conseguimento di un risultato favorevole e concretamente utile per il ricorrente. Inoltre, la Corte ha rilevato che la proposizione del ricorso in epoca anteriore alla successiva depenalizzazione giustifica il mancato addebito delle spese del procedimento e della sanzione in favore della Cassa delle Ammende.