Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29125 del 22 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:29125PEN

Massima

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Il vincolo della continuazione tra reati di associazione per delinquere, anche di stampo mafioso, non può essere escluso in linea di principio, ma richiede una specifica indagine sulla natura dei vari sodalizi, sulla loro concreta operatività e sulla loro continuità nel tempo, al fine di accertare l'unicità del momento deliberativo e la sua successiva attuazione attraverso la progressiva appartenenza del soggetto a una pluralità di organizzazioni ovvero a una medesima organizzazione. Non è sufficiente il mero riferimento alla tipologia del reato e all'omogeneità delle condotte, essendo necessaria un'approfondita valutazione dei profili di contiguità temporale, dei programmi operativi perseguiti e del tipo di compagine che concorre alla formazione dei diversi sodalizi criminosi. Pertanto, ove siano ravvisabili indici sintomatici di un medesimo disegno criminoso, come la partecipazione dell'imputato a più associazioni per delinquere operanti in ambiti territoriali e criminali contigui, il giudice è tenuto a fornire una motivazione congrua, lineare e logica delle ragioni per le quali il vincolo della continuazione non possa essere riconosciuto, non essendo sufficiente il mero riferimento all'eterogeneità delle singole condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MELE Maria Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, quale giudice dell'esecuzione, in data 28/10/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. POSCIA GIORGIO;
letta la requisitoria presentata dal Sostituto Procuratore generale Dr. DALL'OLIO MARCO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinan…

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