Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34433 del 13 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:34433PEN

Massima

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Il tribunale che ha applicato una misura di prevenzione personale, nel disporre la confisca della cauzione versata dal soggetto sottoposto a tale misura per violazione degli obblighi imposti, deve procedere a un accertamento incidentale della effettiva sussistenza della violazione, senza potersi limitare alla mera constatazione della pendenza di procedimenti penali a carico del soggetto, dovendo invece verificare autonomamente gli elementi posti a base delle denunce di violazione, in assenza di una definitiva pronuncia giurisdizionale sulla violazione stessa. Il tribunale non può addossare alla difesa l'onere di dimostrare l'infondatezza delle denunce, essendo tale onere a carico del giudice procedente, il quale deve effettuare un autonomo accertamento incidentale della violazione, senza potersi limitare al rilievo della mera pendenza di procedimenti penali a carico del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 25/11/2016 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPOZZI;
lette le conclusioni del PG Dr. LOY FRANCESCA che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il decreto in epigrafe la Corte di appello di Reggio Calabria ha rigettato il ricorso proposto da (OM…

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