Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12059 del 29 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:12059PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti, in quanto tale pronuncia è equiparata a una sentenza di condanna. Tuttavia, la Corte di cassazione non è legittimata ad adottare direttamente i provvedimenti previsti dall'art. 537 c.p.p., in quanto essi richiedono una specifica motivazione, implicante valutazioni di merito a sostegno della ritenuta falsità, e avverso i quali è riconosciuto alle parti il diritto di proporre, anche autonomamente, impugnazione. Pertanto, in caso di omessa declaratoria di falsità degli atti da parte del giudice di merito, la sentenza deve essere annullata con rinvio al giudice di primo grado, affinché proceda al nuovo esame sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) TE. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3793/2008 GIP TRIBUNALE di SANTA ((omissis)), del 12/11/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

lette le conclusioni del PG Dott. DELEHAE Enrico (annullamento senza rinvio limitatamente all'omessa declaratoria di falsita' degli atti).

MOTIVI DELLA DECISIONE

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