Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50414 del 28 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50414PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini della retrodatazione dei termini di custodia cautelare nel caso di "contestazione a catena", ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p., rileva non il momento della formalizzazione degli atti di polizia giudiziaria, bensì quello della loro effettiva acquisizione al fascicolo del pubblico ministero. Pertanto, per impedire la retrodatazione, non è sufficiente il mero dato formale della successiva trasmissione dell'informativa di polizia, ma è necessario che il giudice specifichi le ragioni per cui il pubblico ministero non avrebbe potuto cogliere la portata probatoria degli elementi posti a fondamento della seconda ordinanza cautelare, pur essendo già presenti agli atti sin dall'emissione della prima. Ove ciò non avvenga, la mancata retrodatazione dei termini custodiali risulta motivazionalmente carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 1/6/2016 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Catania ha rigettato l'appello proposto ai sensi dall'…

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