Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34296 del 2 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34296PEN

Massima

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Il comportamento di chi, pur essendo abilitato all'accesso a un sistema informatico protetto, vi accede per finalità estranee a quelle per le quali gli è stato attribuito il potere di accesso, integra il reato di accesso abusivo a sistema informatico di cui all'art. 615-ter c.p. Ciò in quanto l'accesso deve avvenire in conformità alla ratio sottesa al conferimento del potere di accesso, senza contrastare con le regole dettate dal titolare o dall'amministratore del sistema, sia nel caso di pubblici dipendenti che di privati operanti in un contesto associativo. Pertanto, l'accesso ai sistemi informatici predisposti a servizio dell'attività comune deve avvenire in conformità allo scopo per cui il potere di accesso è stato attribuito, configurandosi come abusivo, ai sensi dell'art. 615-ter c.p., ogni accesso che risulti con esso incompatibile. Inoltre, la determinazione dell'ammontare di una provvisionale assegnata in sede penale è rimessa alla discrezionalità del giudice del merito, che non è tenuto a dare una specifica motivazione sul punto, essendo tale provvedimento meramente delibativo e non suscettibile di passare in giudicato, salvo che l'importo non risulti ictu oculi esorbitante in relazione al danno provvisoriamente accertato. Infine, il giudice può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'adempimento delle obbligazioni civili, in virtù del potere attribuitogli dall'art. 165 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS);
avverso la sentenza dei 04/07/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO SETTEMBRE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MIGNOLO OLGA, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che si riporta al ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Venezia ha con…

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