Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17069 del 2 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:17069PEN

Massima

Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di appello, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di merito, il quale gode di un ampio potere discrezionale nella ricostruzione del fatto e nell'apprezzamento della prova, purché la motivazione sia logica, coerente e rispettosa dei canoni di cui all'art. 192 c.p.p. Pertanto, il vizio di motivazione, il travisamento della prova e l'erronea applicazione della norma sull'apprezzamento della prova (art. 192 c.p.p.) non sono configurabili quando la sentenza impugnata abbia adeguatamente e congruentemente valorizzato gli elementi probatori, anche in presenza di risultanze istruttorie potenzialmente favorevoli all'imputato, purché la ricostruzione complessiva del fatto sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/06/2019 della CORTE APPELLO di Campobasso;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALASELICE BARBARA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Tassone K., ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Campobasso ha riformato la pronuncia di as…

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