Il provvedimento di decadenza dall'inserimento in una graduatoria di pubblico concorso, adottato ai sensi dell'art. 75 del D.P.R. n. 445/2000 per dichiarazioni mendaci, deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241 del 1990, al fine di consentire all'interessato di dedurre la possibile innocuità dell'errata dichiarazione. Ciò in quanto, in sede di contraddittorio, l'interessato potrebbe dimostrare che le pregresse condanne penali, pur risultanti dal casellario giudiziale, non sono ostative all'assunzione nel pubblico impiego. Il mancato rispetto di tale formalità procedimentale comporta l'annullamento del provvedimento di decadenza, anche in presenza di una dichiarazione mendace, in quanto la violazione del contraddittorio inficia la legittimità dell'atto. Pertanto, il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento di decadenza da una graduatoria di pubblico concorso, adottato ai sensi dell'art. 75 del D.P.R. n. 445/2000 per dichiarazioni mendaci, deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento, al fine di consentire all'interessato di dimostrare la possibile innocuità dell'errata dichiarazione, e il mancato rispetto di tale formalità procedimentale comporta l'annullamento del provvedimento, anche in presenza di una dichiarazione mendace, in quanto la violazione del contraddittorio inficia la legittimità dell'atto.