La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Pur essendo previsti limiti e distanze minime tra gli accessi carrabili sulle strade extraurbane, l'ente proprietario della strada può derogare a tali prescrizioni e rilasciare l'autorizzazione per l'accesso, anche in presenza di accessi esistenti antecedenti all'entrata in vigore della normativa, qualora risulti impossibile la regolarizzazione tecnica degli stessi e sussistano situazioni di fatto particolari, come l'impossibilità di realizzare strade parallele o la forte densità degli accessi. In tali casi, l'ente proprietario deve tuttavia indicare al richiedente la necessità di realizzare particolari opere, come innesti attrezzati, intersezioni a livello diverso o strade parallele, anche mediante la costituzione di consorzi obbligatori tra i proprietari interessati, al fine di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione. L'omissione di tale doverosa indicazione determina l'illegittimità del provvedimento di diniego dell'autorizzazione per difetto di istruttoria e di motivazione.