Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1153 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:1153SENT

Massima

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La revoca dell'autorizzazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande è legittima quando l'intestatario del titolo autorizzativo sia destinatario di una misura di prevenzione antimafia, quale il sequestro dei beni patrimoniali e delle attività commerciali, disposta dall'autorità giudiziaria. In tali casi, la revoca consegue automaticamente e direttamente alla perdita del requisito della mancata sottoposizione a misure di prevenzione, senza che l'amministrazione comunale debba compiere ulteriori valutazioni discrezionali. Ciò in quanto l'autorizzazione di polizia per la somministrazione di alimenti e bevande ha carattere eminentemente personale e non può prescindere dalle vicende soggettive del suo intestatario, neppure quando l'attività sia esercitata attraverso un amministratore giudiziario nominato a seguito del sequestro antimafia. Infatti, l'impresa commerciale in amministrazione giudiziaria non può giovarsi delle situazioni giuridiche sulle quali possa aver influito, anche solo astrattamente, il pericolo di infiltrazione mafiosa giustificativo della comminatoria di una misura cautelare o preventiva, dovendo presumersi che l'illecita infiltrazione abbia inquinato l'esito del procedimento di rilascio dell'autorizzazione, avvenuto prima del sequestro. Pertanto, la revoca dell'autorizzazione non risulta in contrasto né con la presunzione di non colpevolezza, né con la libertà di iniziativa economica, in quanto la decadenza dal titolo autorizzativo consegue in via immediata e diretta alla perdita del requisito della mancata sottoposizione a misure di prevenzione antimafia, senza che l'amministrazione comunale possa compiere autonome valutazioni discrezionali.

Sentenza completa

N. 00651/2011
REG.RIC.

N. 01153/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00651/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 651 del 2011, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
VINCENZO GRANIERO, in qualità di amministratore giudiziario dei beni del Sig. Luigi Barbuto sequestrati con decreto n. 5/2010 del Tribunale di Napoli – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione, rappresentato e difeso dall’Avv. Luigi D’Angiolella, con il quale è elettivamente domiciliato in Napoli al Viale Gramsci n. 16;

contro

- COMUNE DI NAPOLI, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Barbara Accattatis Chalons d’Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Anna Pulcini,…

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