Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie realizzate senza il prescritto titolo abilitativo è un atto vincolato, che non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento di cui agli artt. 7 e 10-bis della legge n. 241/1990, in quanto l'amministrazione è tenuta a reprimere gli abusi edilizi accertati, senza che possa configurarsi alcun margine di discrezionalità. Ciò anche in considerazione del fatto che, in assenza di un valido titolo edilizio, il contenuto dispositivo del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato. Pertanto, l'eventuale violazione dell'obbligo di comunicazione dell'avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento sanzionatorio, ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990. Inoltre, la sentenza penale di assoluzione non vincola il giudice amministrativo, in quanto l'accertamento dei fatti materiali compiuto in sede penale non preclude l'autonoma valutazione giuridica da parte del giudice amministrativo, il quale può discostarsi dalla qualificazione giuridica operata dal giudice penale. Ciò vale in particolare quando, come nel caso di specie, il Comune non si sia costituito parte civile nel processo penale. Infine, ai fini della configurabilità della fattispecie edilizia come "serra" esente da titolo abilitativo ai sensi dell'art. 6 della legge regionale siciliana n. 37/1985, rilevano le concrete modalità di realizzazione dell'opera, con particolare riferimento alle dimensioni, alla tipologia strutturale e alle fondazioni, elementi che nel caso di specie escludono l'applicabilità della predetta disciplina agevolativa.