Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza breve n. 946 del 2024

ECLI:IT:TARPA:2024:946SENB

Massima

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Il proprietario di un immobile realizzato in assenza di titolo abilitativo edilizio, anche se non responsabile della commissione dell'illecito, è comunque tenuto all'obbligo di demolizione dell'opera abusiva, in quanto il provvedimento di demolizione ha carattere ripristinatorio e prescinde dalla responsabilità soggettiva del proprietario. Tale ordine di demolizione, essendo ancorato al mero riscontro della realizzazione dell'abuso, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, trattandosi di una misura sanzionatoria vincolata e tipizzata dal legislatore. Il decorso del tempo tra la realizzazione dell'abuso e l'adozione del provvedimento di demolizione non determina l'insorgere di un legittimo affidamento in capo al proprietario, né impone all'amministrazione un onere motivazionale aggiuntivo, in quanto il carattere abusivo dell'intervento permane e si rafforza con il trascorrere del tempo. Inoltre, l'ordine di demolizione non deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di una misura sanzionatoria per l'accertamento dell'inosservanza di disposizioni urbanistiche secondo un procedimento tipizzato e vincolato, di cui l'interessato non può non essere a conoscenza. Pertanto, in presenza di un abuso edilizio, l'amministrazione è legittimata a emettere un provvedimento di demolizione dell'opera abusiva, anche nei confronti del proprietario attuale che non sia responsabile della commissione dell'illecito, senza necessità di una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse e senza dover attivare il contraddittorio procedimentale.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/03/2024

N. 00946/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00250/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 250 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall’avv.to ((omissis)), con domicilio digitale corrispondente alla PEC come da Registri di Giustizia, e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Palermo, Via Bonanno n. 67;

contro

Comune di Capaci, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avv.to ((omissis)), con domicilio digitale corrispondente alla PEC indicata negli scritti difensivi, e domicilio fisico
ex lege
presso la Segreteria della Sezione in Palermo, Via Butera n. 6;

per l’annullamento

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