Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49543 del 23 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49543PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso si configura quando l'indagato si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. L'inserimento dell'indagato nel circuito mafioso può essere desunto da elementi indiziari quali l'esplicita indicazione di appartenenza al clan proveniente da più fonti, anche contrapposte, la disponibilità nei confronti del clan, la partecipazione a singoli episodi delittuosi, i rapporti stabili con altri associati, la predisposizione di strutture organizzative per il reperimento e la distribuzione di sostanze stupefacenti, il coinvolgimento in episodi di estorsione e di detenzione di armi. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo logicamente coerente, possono integrare il paradigma normativo di cui all'art. 416-bis c.p. anche in assenza di una formale affiliazione, laddove attestino la sicura integrazione dell'indagato nel tessuto organizzativo della sua famiglia mafiosa, con ruoli ora di mero supporto ora operativi. Analogamente, la partecipazione ad un'associazione finalizzata al narcotraffico può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali la predisposizione di nascondigli e centri di smistamento, il coinvolgimento in singoli episodi di detenzione e spaccio, i rapporti con gli altri associati, il giro di affari e l'impiego di capitali, che nel loro complesso rivelino l'esistenza di un concreto apparato organizzativo. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione non si estende a una rivisitazione del materiale probatorio, ma si limita a verificare la coerenza e la tenuta logica delle argomentazioni adottate dal giudice di merito, senza che sia consentita una diversa ricostruzione della vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bu. An. , nato ad (OMESSO);

avverso ordinanza del Tribunale della Liberta' di Catania resa in data 21 maggio 2005;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dr. Anna Maria Fazio;

udita la requisitoria del Procuratore Generale in persona del sostituto Dr. Di Casola Carlo che ha concluso per la declaratoria di rigetto del ricorso;

Sen…

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