Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13443 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13443PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri di ufficio, effettua accessi abusivi a sistemi informatici e comunica indebitamente notizie riservate a soggetti privati, procurandosi ingiusti profitti, manifesta una condotta reiterativa e sistematica che giustifica il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del persistente pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato, anche attraverso il coinvolgimento di altri appartenenti alle forze di polizia, non essendo sufficiente a far venir meno tali esigenze cautelari la mera sospensione dal servizio disposta dall'amministrazione di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 18-6-13 del Tribunale di Roma.

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso.

Udita la relazione del Consigliere, dott. Vincenzo Rotundo.

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

Udito l'avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento …

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