Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 531 del 2024

ECLI:IT:TARPA:2024:531SENT

Massima

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Il provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale di un immobile abusivo e della relativa area di sedime, adottato ai sensi dell'art. 31, comma 3, del d.P.R. n. 380/2001, ha natura dichiarativa e comporta l'acquisto ipso iure del bene identificato nell'ordinanza di demolizione alla scadenza del termine di 90 giorni fissato con tale ordinanza. Qualora per la prima volta sia con esso identificata l'area ulteriore acquisita, in aggiunta al manufatto abusivo, l'ordinanza ha natura parzialmente costitutiva in relazione solo a quest'ultima, dovendo l'amministrazione indicare in modo specifico i dati identificativi di tale area, al fine di rendere possibile la conseguente trascrizione nei registri immobiliari. L'omessa o imprecisa indicazione dell'area ulteriore da acquisire non costituisce motivo di illegittimità dell'ordinanza di demolizione, poiché tale indicazione è requisito necessario ai fini dell'acquisizione, che costituisce distinta misura sanzionatoria. La sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001 consegue all'illecito omissivo costituito dall'inottemperanza all'ordine di demolizione e, pertanto, essa può essere legittimamente irrogata nei confronti di chi, dopo l'entrata in vigore della legge n. 164 del 2014 che ha introdotto tale sanzione, abbia fatto decorrere inutilmente il termine di 90 giorni assegnato per l'adempimento spontaneo, anche se l'inottemperanza sia stata accertata successivamente. La gravità dell'abuso edilizio, caratterizzato da plurioffensività in ragione della sua realizzazione in zona sottoposta a vincoli paesaggistici, sismici e di inedificabilità assoluta, giustifica l'irrogazione della sanzione pecuniaria nella misura massima edittale.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/02/2024

N. 00531/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00765/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 765 del 2020, proposto da
Morana Antonino, rappresentato e difeso dall'avvocato Giovanni Consolazione, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Erice, in persona del Sindaco legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Gabriella Galia, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

( Del provvedimento adottato il 3 marzo 2020 e notificato il 5 marzo 2020, nonchè, ove per quanto occorra del medesimo provvedimento di cui è stata notificata ulteriore copia a mezzo servizi…

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