Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34728 del 7 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34728PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di un bene proveniente da reato costituisce prova della conoscenza della sua illecita provenienza, in applicazione del consolidato principio per cui la mancata giustificazione del possesso di una cosa di origine delittuosa integra la fattispecie del reato di ricettazione, a prescindere dalla formale intestazione del bene ad altri soggetti che non ne abbiano la disponibilità effettiva e continuativa. L'imputato che non fornisca alcuna spiegazione plausibile circa le modalità di acquisto o di disponibilità del bene, nonostante il suo costante e continuo possesso dello stesso, non può andare esente da responsabilità per il reato di ricettazione, potendosi al più configurare un'ipotesi di concorso nel reato. Il giudice di merito, pertanto, correttamente applica tale principio di diritto, ritenendo sussistente la responsabilità dell'imputato per il reato di ricettazione, anche in assenza di una prova diretta della sua conoscenza della provenienza delittuosa del bene, in ragione del mancato assolvimento dell'onere di giustificare la legittima provenienza dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24/01/2013 della Corte di Appello di Milano;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 24/01/2013, la Corte di Appello di Milano confermav…

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