Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2312 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:2312SENT

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica da parte dell'amministrazione comunale deve essere corredato da un'analitica motivazione che chiarisca le ragioni della valutazione di compatibilità dell'intervento prospettato con il vincolo paesaggistico vigente nell'area interessata. In mancanza di tale motivazione, l'autorizzazione paesaggistica si risolve in un'illegittima deroga al vincolo e la sua successiva impugnazione e annullamento da parte della Soprintendenza non costituisce un riesame nel merito della valutazione discrezionale compiuta dall'ente locale, bensì un sindacato di legittimità sotto il profilo dell'eccesso di potere. Ciò in quanto la funzione dell'autorizzazione paesaggistica non è quella di rimuovere il vincolo, ma di accertare in concreto la compatibilità dell'intervento con le imprescindibili esigenze di tutela e conservazione dei valori ambientali e paesistici che costituiscono la ragion d'essere del vincolo stesso. Pertanto, il controllo di legittimità della Soprintendenza può riguardare anche tutti i possibili profili dell'eccesso di potere, ivi compresi il difetto di istruttoria e il difetto di motivazione. Inoltre, in presenza di vincoli normativi tassativi che vietano determinati interventi in una certa zona, come nel caso di specie della Zona Territoriale 8 (Parchi territoriali) disciplinata dall'art. 17 della legge regionale n. 35/1987, nessuna rilevanza può assumere la circostanza che il fondo di destinazione dell'intervento risulti particolarmente adatto all'installazione dello stesso o la presenza nelle immediate vicinanze di altri impianti analoghi, in quanto tali elementi non possono giustificare una deroga al divieto normativo. Infine, la violazione delle norme sul procedimento amministrativo, come la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, non determina l'annullamento del provvedimento impugnato qualora risulti palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, in applicazione del principio del raggiungimento dello scopo di cui all'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990.

Sentenza completa

N. 04103/2008
REG.RIC.

N. 02312/2011 REG.PROV.COLL.

N. 04103/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 4103/2008 proposto da CATALANO Alfonso, CATALANO Anna e CARIELLO Domenico, rappresentati e difesi dagli avvocati Bruno Torre e Patrizio Parziale, con i quali sono elettivamente domiciliati in Napoli, corso Umberto I n. 58;

contro

- il Ministero per i beni e le attività culturali - Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Napoli e provincia, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli nei cui uffici è
ope legis
domiciliato in Napoli via A. Diaz n. 11;
- il Comune di Lettere, in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giud…

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