La concessione demaniale marittima per finalità turistico-ricreative, in essere alla data di entrata in vigore della legge n. 118/2022, ha termine al 31 dicembre 2023, dopodiché il suo rinnovo o l'assegnazione di nuove concessioni demaniali deve avvenire esclusivamente mediante procedura comparativa di evidenza pubblica, in conformità ai principi sanciti dalle sentenze dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nn. 17 e 18 del 2021 e alla disciplina uniforme prevista dal decreto legislativo delegato di cui all'art. 4 della legge n. 118/2022. Pertanto, in pendenza di tale nuovo quadro normativo, il Comune non può accogliere la richiesta del concessionario di stipulare un atto suppletivo pluriennale volto a consentire l'ammortamento degli investimenti e la remunerazione dei capitali, in quanto ciò risulterebbe giuridicamente impossibile. La sopravvenienza di una legge-provvedimento, quale l'art. 3, comma 1, della legge n. 118/2022, che dispone in concreto sui rapporti concessori in essere, determina l'improcedibilità del ricorso proposto contro l'originario atto amministrativo di sospensione del procedimento di approvazione del progetto di riqualificazione dello stabilimento balneare, in quanto il sindacato del giudice trova un limite insormontabile nell'intervenuta legificazione del provvedimento. Al soggetto leso resta la tutela sul piano della giustizia costituzionale, la cui natura incidentale postula l'impugnazione espressa innanzi al giudice amministrativo degli eventuali atti esecutivi della legge-provvedimento, che tuttavia non risultano ancora emanati.