Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4849 del 3 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4849PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia, coarta la volontà della vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale, procurandosi così un ingiusto profitto a danno della stessa. Tale minaccia può consistere anche nell'abuso di un diritto, come il prospettare la partecipazione all'asta giudiziaria di un bene pignorato, al solo fine di ottenere una somma di denaro dalla vittima per astenersi da tale partecipazione. In tali casi, il danno per la vittima risiede non nella rinuncia all'asta, ma nella coartata dazione della somma di denaro richiesta. Il reato di estorsione è configurabile anche quando la minaccia sia rivolta non ad un altro partecipante all'asta, ma al debitore esecutato, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia idonea a coartare la volontà della vittima, indipendentemente dal soggetto passivo cui la minaccia è rivolta. Il reato di estorsione e quello di turbata libertà degli incanti possono concorrere formalmente, in quanto tutelano beni giuridici distinti, il patrimonio il primo, la regolarità delle procedure esecutive il secondo. La valutazione della credibilità della persona offesa e l'interpretazione del contenuto delle intercettazioni telefoniche rientrano nell'esclusiva competenza del giudice di merito, sindacabili in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione. L'applicazione della recidiva richiede una specifica motivazione in ordine alla maggiore capacità a delinquere del reo, desumibile dalla nuova condotta criminosa, in relazione ai parametri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/11/2020 della Corte d'appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE NICASTRO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo: l'annullamento, con rinvio, della sente…

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