Il proprietario di un immobile viciniore a un'opera edilizia abusiva, per la quale l'amministrazione comunale ha adottato un provvedimento di demolizione rimasto ineseguito, è titolare di un interesse legittimo all'esercizio dei poteri ripristinatori e repressivi da parte dell'autorità competente. Pertanto, egli può legittimamente diffidare l'amministrazione comunale all'adozione dei provvedimenti necessari per l'effettiva demolizione dell'opera abusiva e, in caso di persistente inerzia del Comune, può richiedere l'attivazione del potere sostitutivo da parte della Regione. La Regione, a fronte della diffida del proprietario e della perdurante inerzia del Comune, è tenuta ad esercitare il proprio potere sostitutivo ai sensi dell'art. 31 della L.R. n. 15/2008, provvedendo alla nomina di un Commissario ad acta incaricato di dare concreta attuazione all'ordine di demolizione già impartito dal Comune, salva la possibilità di valutare l'eventuale sussistenza di prevalenti interessi pubblici che giustifichino il mantenimento dell'opera abusiva. Il mancato esercizio di tale potere sostitutivo da parte della Regione integra un comportamento illegittimo, sindacabile in sede giurisdizionale.