Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42886 del 18 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:42886PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per i reati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco e ricettazione, nonché di detenzione illegale di munizioni e porto ingiustificato di coltello, può legittimamente riconoscere le circostanze attenuanti generiche in favore degli imputati che abbiano tenuto un comportamento collaborativo e reso confessioni pienamente dimostrative di reale pentimento, anche in considerazione della loro giovane età, senza che ciò integri una violazione di legge o un vizio motivazionale, atteso che tali valutazioni rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale non è tenuto ad esaminare analiticamente tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p., essendo sufficiente una motivazione congrua, logica e coerente con i principi di diritto applicabili. Inoltre, la mancata valorizzazione di elementi di maggiore gravità del fatto, come la finalizzazione della detenzione e del porto dell'arma alla commissione di un omicidio, non costituisce un vizio di legittimità, in quanto corrisponde a valutazioni alternative di merito, non sindacabili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso TRIBUNALE di NUORO;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS), (OMISSIS), nato il (OMISSIS), (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4049/2011 GUP TRIBUNALE di NUORO del 10/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in pubblica udienza del 07/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)), che ha concluso …

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