Il reato di ricettazione di cui all'art. 648, comma 2, c.p. non costituisce una autonoma fattispecie incriminatrice, ma una circostanza attenuante speciale, con la conseguenza che, ai fini dell'applicazione della prescrizione, deve aversi riguardo alla pena stabilita dal comma 1 del predetto articolo. Pertanto, il termine di prescrizione del reato di ricettazione è quello ordinario decennale, non essendo decorso il quale il reato non può ritenersi prescritto. La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibili i ricorsi proposti avverso la sentenza di condanna per il delitto di ricettazione, ha evidenziato che i motivi di ricorso, limitandosi a lamentare l'omessa valutazione delle doglianze difensive senza indicarne il contenuto, risultano generici e aspecifici, non consentendo l'autonoma individuazione delle questioni da sottoporre a verifica in sede di legittimità. L'atto di ricorso per cassazione, infatti, deve essere autosufficiente, contenendo la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre al sindacato di legittimità.