Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In tema di procedimenti di prevenzione, la competenza a decidere sulla domanda di revoca di una misura di prevenzione personale spetta al tribunale che ha emesso il provvedimento di cui si chiede la rimozione, in applicazione del principio di perpetuatio jurisdictionis e del principio secondo cui, salvo diversa disposizione di legge, competente a conoscere dell'esecuzione di un provvedimento è il giudice che lo ha deliberato. Ciò vale anche quando, medio tempore, sia intervenuta una diversa attribuzione di competenza per la fase della cognizione, in quanto la domanda di revoca va considerata come un incidente di tipo esecutivo, in ragione del nesso di correlazione con il provvedimento di cui si chiede la rimozione. Pertanto, le proposte applicative di misure di prevenzione depositate presso i tribunali "provinciali" prima dell'entrata in vigore della legge n. 161 del 2017, che ha attribuito la competenza in via generale ai tribunali distrettuali, mantengono validità e determinano, in virtù della regola della perpetuatio iurisdictionis, la prosecuzione della trattazione del procedimento di cognizione presso le sedi provinciali, mentre la competenza sulla domanda di revoca successiva spetta al tribunale che ha emesso il provvedimento originario.