Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35656 del 19 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35656PEN

Massima

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La qualifica di incaricato di pubblico servizio non dipende dal rapporto di dipendenza del soggetto con un ente pubblico, ma dalla natura pubblicistica dell'attività svolta, caratterizzata da un certo grado di autonomia e discrezionalità, anche se priva dei poteri deliberativi, autoritativi o certificativi propri del pubblico ufficiale. Pertanto, il dipendente di una società per azioni, come Poste Italiane, addetto a mansioni di controllo e verifica nell'ambito del servizio pubblico postale, riveste la qualifica di incaricato di pubblico servizio, essendo la sua attività regolata da norme di diritto pubblico e connotata da contenuti giuridici pubblici, tali da escluderla dalla categoria delle semplici mansioni d'ordine o di mera opera materiale. Ne consegue che la condotta appropriativa del dipendente, nell'esercizio di tali funzioni, integra il reato di peculato, anziché quello di appropriazione indebita aggravata. Il concorso tra i reati di peculato, accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica è correttamente riconosciuto, non potendosi ritenere assorbita la condotta di frode informatica in quella appropriativa, attesa la diversità degli interessi tutelati. La valutazione in ordine all'applicazione delle attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, così come la confisca della somma indebitamente sottratta, quale profitto dei reati contestati, risultando sussistente il nesso di strumentalità tra tale somma e le condotte illecite poste in essere dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/09/2015 emessa dalla Corte d'appello di Cagliari;
Sezione distaccata di Sassari;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione indicata in epigrafe la Corte d'appello di Cag…

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