Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16013 del 16 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16013PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare i vizi di motivazione denunciati con il ricorso per cassazione, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la completezza del ragionamento seguito, senza sindacare l'apprezzamento dei risultati probatori, che rientra nella esclusiva competenza del giudice del fatto. Pertanto, le censure mosse dai ricorrenti, volte a ottenere una nuova e diversa valutazione delle prove, sono inammissibili, in quanto il controllo di legittimità non può spingersi fino a stabilire se la decisione di merito proponga effettivamente la migliore possibile ricostruzione dei fatti, né a condividerne la giustificazione, dovendo limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Inoltre, le dichiarazioni della persona offesa, se adeguatamente motivate dal giudice di merito alla luce del complessivo quadro probatorio, possono sorreggere un impianto accusatorio, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione. Infine, il giudice di merito può legittimamente dare rilievo a elementi di prova diversi dalle dichiarazioni della persona offesa, come le risultanze delle dichiarazioni dei verbalizzanti e la certificazione medica, purché ne fornisca una motivazione logica e completa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VU. CA. N. IL (OMESSO);

2) BO. NI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/02/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Cons. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per …

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