Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21625 del 25 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21625PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio, salvo che non siano presenti elementi oggettivi che escludano tale finalità, come la mancanza di strumenti e materiali per il confezionamento e la cessione. Le dichiarazioni dell'assuntore di droga, pur se rilevanti, non sono di per sé sufficienti a escludere la finalità di spaccio, in quanto gli assuntori possono talvolta accusare altri per ingraziarsi le forze dell'ordine. Inoltre, il giudice deve valutare la possibilità di sviluppo probatorio nel dibattimento, senza limitarsi all'istruttoria compiuta in sede di indagini preliminari. Pertanto, il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, comporta la presunzione di detenzione ai fini di spaccio, salvo che non vi siano elementi oggettivi che escludano tale finalità e che il giudice abbia adeguatamente valutato la possibilità di sviluppo probatorio nel dibattimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) CO. GI. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/05/2008 del GUP PRESSO TRIB. MINORI di ANCONA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORDOVA Agostino;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. DI POPOLO Angelo che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 27 maggio 2008 il Tribunale pe…

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