Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35413 del 1 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35413PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, pur avendo timbrato il cartellino, si assenta arbitrariamente dal luogo di lavoro per svolgere attività personali, commette il reato di truffa aggravata ai danni dell'amministrazione di appartenenza, in quanto percepisce indebitamente la retribuzione per ore non lavorate. Tale condotta integra gli elementi oggettivi e soggettivi del reato di truffa, essendo finalizzata all'ingiusto profitto del dipendente e in danno dell'ente pubblico. L'obbligo di rispettare l'orario di lavoro e di svolgere effettivamente l'attività lavorativa incombe su tutti i dipendenti pubblici, a prescindere dalle modalità concrete di svolgimento della prestazione, e la sua violazione è penalmente rilevante anche quando il periodo di assenza dal luogo di lavoro sia di breve durata. L'identificazione certa dell'autore del reato da parte degli organi investigativi, attraverso attività di pedinamento e controllo, costituisce un presupposto imprescindibile per la configurabilità del reato, non potendo essere messa in discussione in sede di legittimità se non mediante specifiche e adeguatamente motivate censure. Pertanto, il dipendente pubblico che, pur avendo timbrato il cartellino, si assenta arbitrariamente dal luogo di lavoro per svolgere attività personali, commette il reato di truffa aggravata ai danni dell'amministrazione di appartenenza, essendo irrilevante la durata dell'assenza e la modalità concreta di svolgimento della prestazione lavorativa, purché risulti accertata la sua identificazione come autore del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Ba. Gi. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione la penale, in data 03.02.2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei;

Sentita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Luigi Riello, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso ed in subordine il rigetto;

sentito il difensore che…

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