Il possesso e il porto illegale di un'arma comune da sparo, anche se detenuta da un terzo, integrano un reato autonomo e distinto dalla semplice detenzione illegale, qualora l'arma sia stata effettivamente utilizzata o portata in un luogo accessibile al pubblico, in quanto tale condotta rivela una maggiore pericolosità sociale e un più elevato grado di offensività per il bene giuridico tutelato. Tuttavia, qualora la detenzione dell'arma da parte del soggetto agente sia interamente coincidente con il suo porto, essa deve ritenersi assorbita in quest'ultimo reato e non può essere autonomamente contestata. Inoltre, il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e la concessione della sospensione condizionale della pena, pur evidenziando la minore gravità del fatto, non escludono la configurabilità del reato di porto illegale di arma, la cui punibilità prescinde dalla effettiva pericolosità sociale del comportamento tenuto dall'imputato.