Cassazione penale Sez. III sentenza n. 22292 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22292PEN

Massima

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Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti sussiste sia nell'ipotesi di inesistenza oggettiva dell'operazione, quando non sia stata posta mai in essere nella realtà, sia in quella di inesistenza soggettiva, quando l'operazione vi sia stata ma per quantitativi inferiori a quelli indicati in fattura, sia infine nell'ipotesi di sovrafatturazione qualitativa, in quanto oggetto di repressione penale è ogni tipo di divergenza tra la realtà commerciale e la sua espressione documentale. Pertanto, l'indicazione di elementi passivi fittizi nella dichiarazione, avvalendosi di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, anziché relative ad operazioni oggettivamente inesistenti, non incide sulla configurabilità del reato di dichiarazione fraudolenta, il quale, nel riferirsi all'uso di fatture o altri documenti concernenti operazioni inesistenti, non distingue tra quelle che sono tali dal punto di vista oggettivo o soggettivo. Inoltre, la valutazione della correttezza di un'operazione commerciale non compete al giudice penale, il quale deve invece accertare la divergenza tra la realtà commerciale e la sua rappresentazione documentale, anche sulla base di elementi indiziari quali la sproporzione tra l'entità degli impegni contrattuali e il giro d'affari della società, l'assenza di riscontri concreti dell'attività pubblicitaria oggetto dell'accordo, nonché la mancanza di rapporti contrattuali tra la società e gli enti fieristici e di costi sostenuti per la fornitura dei servizi. Infine, la prova della retrocessione degli importi corrisposti, ove non risulti smentita dalla documentazione bancaria e dalle dichiarazioni confessorie di soggetti coinvolti, integra un ulteriore elemento a sostegno della configurabilità del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/06/2019 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24 giugno 2019 la Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza de…

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