Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28113 del 19 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28113PEN

Massima

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Il concorso nella detenzione di sostanze stupefacenti si configura non solo quando l'agente abbia una consapevole e volontaria partecipazione all'acquisizione e custodia della droga, ma anche quando, pur non essendo il detentore materiale, egli contribuisca all'occultamento, alla custodia e al controllo della sostanza, al fine di evitarne il rinvenimento e protrarne l'illegittima detenzione. Pertanto, integra il concorso nel reato di detenzione di stupefacenti anche il comportamento di chi, pur non essendo il diretto detentore, si adoperi per coadiuvare l'occultamento e la sottrazione della droga alla scoperta delle autorità, fornendo consigli e indicazioni al fine di eludere l'intervento repressivo. In tali ipotesi, la mera connivenza, non punibile, si differenzia dal concorso nel reato per la sola passività del comportamento dell'agente, laddove nel concorso è richiesto un contributo, anche minimo, all'occultamento, alla custodia e al controllo della sostanza stupefacente. Pertanto, la consapevolezza della detenzione della droga e l'attivazione per sottrarla al rinvenimento da parte delle forze dell'ordine, anche se non accompagnata da una diretta partecipazione all'acquisizione e alla custodia materiale della sostanza, integrano gli estremi del concorso nel reato di detenzione di stupefacenti. La valutazione in ordine alla sussistenza o meno degli elementi costitutivi del concorso nel reato rientra nell'ambito del giudizio di merito, incensurabile in sede di legittimità se correttamente motivato sulla base degli elementi probatori acquisiti. Analogamente, la determinazione della pena, nel rispetto dei limiti edittali, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione è insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DZ. RE. ALIAS RA. RE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1124/2008 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 19/09/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

Sentito per l'imputato l'avv. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento d…

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