Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49490 del 23 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49490PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ai sensi dell'art. 12, commi 3 e 3-bis, del D.Lgs. n. 286/1998, sussiste anche in assenza di una prova diretta del fine di profitto, qualora dagli elementi indiziari emerga una grave piattaforma indiziaria in tal senso, come la disponibilità di un mezzo con doppio fondo per occultare i clandestini, la composizione strategica dell'equipaggio, nonché il collegamento tra i ricorrenti e la destinazione finale del viaggio dei migranti, anche se questi ultimi abbiano riferito di aver corrisposto denaro ad un soggetto diverso, essendo possibile che ignorassero gli accordi tra tale soggetto e gli imputati circa la spartizione del ricavato. In tali casi, l'assenza di una prova diretta del fine di profitto non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente la valutazione complessiva degli elementi indiziari, che devono essere logicamente e adeguatamente motivati dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - rel. Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AY. BA. N. IL (OMESSO);

2) GE. RA. MA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 372/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 11/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE Andrea;

sentite le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

OSSERVA

Il tribunale di Bari con ordinanza 27.11.2008 confermava il provvedimento del …

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