Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il cottimo fiduciario, pur essendo una procedura negoziata semplificata e informale, non può prescindere dal rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento, che impongono la consultazione di almeno cinque operatori economici, se sussistenti in tale numero, individuati sulla base di indagini di mercato o di elenchi predisposti dalla stazione appaltante. L'affidamento diretto del servizio, in assenza di tali presupposti e senza adeguata motivazione, integra una violazione di legge, non potendo essere giustificato dalla mera esigenza di tutela della salute e dell'ambiente o dalla necessità di affidare il servizio a un impianto di smaltimento prossimo al Comune, in considerazione del fatto che anche altri operatori economici possono essere in possesso di impianti idonei e autorizzati, situati comunque nell'ambito territoriale ottimale di riferimento. Inoltre, l'affidamento diretto del servizio a un consorzio, in assenza dei requisiti dell'in house providing, viola i principi di concorrenza e di parità di trattamento, non potendo tale consorzio essere considerato longa manus del Comune affidante.