Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 32212 del 17 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32212PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura anche in presenza di una struttura organizzativa minima, purché idonea a realizzare in modo permanente il programma delinquenziale oggetto del vincolo associativo. La partecipazione all'associazione può essere desunta dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché tali condotte, per le loro connotazioni, siano in grado di attestare un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale, e risulti la consapevolezza e volontà dell'autore di far parte dell'organizzazione, di contribuire al suo mantenimento e di favorire la realizzazione del fine comune di trarre profitto dal traffico di droga. Ai fini della configurabilità della condotta di partecipazione non è richiesto un atto di investitura formale, essendo sufficiente che il contributo dell'agente risulti funzionale per l'esistenza dell'associazione in un dato momento storico. Tuttavia, la prova della stabile adesione dell'agente al sodalizio criminoso e della sua consapevolezza e volontà di parteciparvi è necessaria, non essendo sufficiente il mero coinvolgimento in singoli episodi delittuosi. Quanto alle esigenze cautelari, in presenza di un reato associativo aggravato ai sensi dell'art. 416-bis.1 c.p., opera una presunzione relativa di sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, superabile solo dalla prova, offerta dall'interessato, di elementi da cui desumere l'affievolimento o la cessazione di ogni esigenza cautelare; in difetto di tale prova, l'onere motivazionale incombente sul giudice ai sensi dell'art. 274 c.p.p. deve ritenersi rispettato mediante il semplice riferimento alla mancanza di elementi positivamente valutabili nel senso di un'attenuazione delle esigenze di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/12/2019 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO PEZZELLA;
sentite le conclusioni del PG Dr. CARDIA DELIA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Nessun difensore e' presente.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 27/12/2019 il Tribunale di Bari rigettava la richiesta di riesame personale av…

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