Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29544 del 10 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29544PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta adottato, non può essere revocato o sostituito in assenza di un apprezzabile mutamento degli elementi di fatto valutati nel precedente giudizio, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo o l'osservanza delle prescrizioni da parte dell'interessato. Il giudice, nel decidere sulla richiesta di revoca o sostituzione della misura, deve valutare se siano intervenute nuove acquisizioni probatorie che implichino un effettivo mutamento della situazione originariamente accertata, non potendo limitarsi a considerare circostanze già ampiamente esaminate e ritenute irrilevanti in precedenti provvedimenti. Il principio di preclusione opera anche quando la richiesta di riesame sia fondata su elementi di fatto e di diritto già valutati in sede di adozione della misura cautelare, salvo che non emergano nuovi e diversi elementi idonei a incidere sulla valutazione del periculum libertatis e del fumus boni iuris.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 19/03/2013 del Tribunale di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Stabile Carmine, che ha concluso chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con l'ordinanza sopra …

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