Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22131 del 29 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22131PEN

Massima

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Il dolo della ricettazione può essere desunto dalla inattendibilità delle spiegazioni fornite dall'imputato circa la provenienza del bene e dalle risultanze di una consulenza tecnica, senza che sia necessaria la prova diretta della conoscenza della provenienza furtiva. Inoltre, l'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi non consente il formarsi di un valido rapporto di impugnazione e preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato maturata successivamente alla sentenza impugnata. Pertanto, il giudice di legittimità, in presenza di un ricorso inammissibile per manifesta infondatezza dei motivi, non può dichiarare la prescrizione del reato, anche se questa sia maturata dopo la pronuncia della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma del 17.4.2013;

Sentita la relazione del ((omissis));

Udita la requisitoria del ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione del reato.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la pronuncia di cui in epigrafe, con la quale la Corte di Appello di Roma ha confermato la sentenza del locale Tribunale, che lo aveva condannato alle…

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