Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, nel pronunciare la presente sentenza, ha affermato il seguente principio di diritto: La delibera comunale che approva il progetto preliminare di un'opera pubblica con effetti di variante urbanistica e dichiarazione di pubblica utilità deve essere adeguatamente motivata, in particolare in ordine alla necessità della variante allo strumento urbanistico e dell'avvio dell'esproprio prima dell'approvazione del progetto definitivo, ai sensi dell'art. 12 della Legge Regionale Puglia n. 3/2005. La mera esposizione della necessità di espropriare aree di privati non soddisfa tale requisito, costituendo una motivazione generica e non attinente agli aspetti espressamente indicati dalla legge. Inoltre, per l'approvazione di un intervento che interessa aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici, nonché ricadenti in un Sito di Interesse Comunitario (SIC), è necessario acquisire preventivamente i pareri e le autorizzazioni delle autorità preposte alla tutela di tali vincoli, nonché procedere alla valutazione di incidenza ambientale ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e dell'art. 4 della Legge Regionale Puglia n. 11/2001, al fine di verificare gli effetti diretti ed indiretti dell'intervento sugli habitat e sulle specie per i quali il sito è stato individuato. Infine, il decreto di esproprio non può essere adottato prima dell'approvazione del progetto definitivo dell'opera pubblica, in quanto tale provvedimento conclusivo della procedura espropriativa deve essere preceduto dalla dichiarazione di pubblica utilità e dall'approvazione del progetto definitivo, in conformità alle regole che disciplinano il procedimento espropriativo.