Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15110 del 12 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15110PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La messa alla prova, quale istituto deflattivo del processo penale, è incompatibile con la celebrazione del giudizio di impugnazione, in quanto il suo iter procedimentale alternativo alla celebrazione del processo è previsto dal legislatore esclusivamente per il giudizio di primo grado. In assenza di una specifica disciplina transitoria, il principio tempus regit actum impone l'applicazione dell'istituto solo ai procedimenti pendenti al momento della sua entrata in vigore, senza che possa configurarsi alcuna lesione del principio di retroattività della lex mitior, il quale attiene esclusivamente alle disposizioni che definiscono i reati e le pene. Pertanto, la sospensione del procedimento con messa alla prova non può essere richiesta dall'imputato nel giudizio di appello, né in quello di cassazione, in quanto trattasi di procedura incompatibile con qualsiasi giudizio di impugnazione. La valutazione della prognosi negativa circa l'esito positivo della prova, ai fini del rigetto dell'istanza, rientra nel prudente apprezzamento del giudice, il quale può legittimamente fondarsi anche sui precedenti penali dell'imputato. Quanto alla responsabilità per il reato di ricettazione, il giudice di merito può legittimamente privilegiare le dichiarazioni del proprietario del campeggio, ritenute più attendibili rispetto a quelle dei testimoni della difesa, in ragione della sua posizione di estraneità e disinteresse rispetto agli imputati. Il diniego delle attenuanti generiche, in ragione dei precedenti specifici dell'imputato, e la determinazione della pena, entro i limiti edittali, rientrano nel prudente apprezzamento del giudice, non sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risultino manifestamente illogici o privi di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS) (ora (OMISSIS)), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/03/2015 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore, avv. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'accoglime…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.