Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22572 del 4 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:22572PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione può ritenere la riconducibilità del proposto ad una delle categorie di pericolosità sociale di cui agli artt. 1 e 4 del D.Lgs. n. 159 del 2011 anche indipendentemente dall'esistenza di sentenze di condanna che abbiano accertato la pregressa commissione di reati, a condizione che la valutazione incidentale a tal fine compiuta non sia smentita da esiti assolutori di eventuali procedimenti penali, eccezion fatta per il caso in cui tali esiti siano dipesi dal riconoscimento di cause estintive. Il giudice può, pertanto, valorizzare dati conoscitivi non presi in considerazione in alcun procedimento penale, così come quelli valutati in procedimenti penali non definitivi, sostenendo il relativo giudizio con congrua motivazione, anche alla luce delle deduzioni e delle allegazioni eventualmente introdotte dalla difesa. Nell'ambito del procedimento di prevenzione, il ricorso per cassazione è ammesso soltanto per violazione di legge ai sensi degli artt. 10, comma 3, e 27, comma 2, del D.Lgs. n. 159 del 2011, essendo escluso il vizio di motivazione, che può essere dedotto solo nel caso di motivazione inesistente o meramente apparente, in quanto qualificabile come violazione dell'obbligo di provvedere con decreto motivato imposto al giudice d'appello. La motivazione del tutto mancante oppure apparente e, dunque, inesistente, è ravvisabile soltanto quando essa sia del tutto avulsa dalle risultanze processuali o si avvalga di argomentazioni di puro genere o di asserzioni apodittiche o di proposizioni prive di efficacia dimostrativa. Ai fini della valutazione dell'attualità della pericolosità sociale, il giudice di prevenzione può correttamente apprezzare il momento in cui è stata adottata la decisione di primo grado, senza che sia necessaria una "anomala distanza temporale tra i due gradi di giudizio" o una "datazione risalente dei fatti posti a fondamento dello stesso giudizio di pericolosità", atteso che l'agire illecito del proposto può giungere fino a un periodo prossimo all'adozione del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. STANISLAO SCARLINI ((omissis)) - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Relatore

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ci.Mi. nato a T il (Omissis)
avverso il decreto del 14/11/2023 della CORTE APPELLO di LECCE
udita la relazione svolta dal Consigliere GIOVANNI FRANCOLINI;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione SIMONE PERELLI, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 14 novembre 2023 la Corte di appello di Lecce ha confermato il decreto in data 16 febbraio 2023 con il quale il Tribunale di Lecce aveva applicato a Ci.Mi.la sorveglianza …

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